Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale - 15 / 16 settembre 2001

Ordine del Giorno

No alla spirale guerra-terrorismo

Il Cpn del Partito della Rifondazione comunista ribadisce la più ferma condanna del terribile attentato che ha sconvolto le città di New York e di Washington in cui sono rimaste ferite e uccise migliaia di vittime innocenti. Il nostro cordoglio e la nostra solidarietà ai familiari e al popolo statunitense sono convinti e sentiti. La nostra avversità al terrorismo è irriducibile: nessuno e niente, neppure la causa più giusta, può giustificarlo.

Dopo questo atto nulla nel mondo è come prima. Esso pesa e peserà profondamente sugli equilibri internazionali, sulla politica mondiale, sui movimenti e sulla stessa nostra iniziativa.
La Nato ha deciso di rispondere con la proclamazione di quella che viene chiamata la prima guerra del 21esimo secolo. È una decisione gravissima ed inaccettabile che perpetua la scelta delle guerre costituenti e l'esautoramento dell'Onu. Anche il governo italiano ne porta piena responsabilità. Solo l'Onu e non la Nato può rappresentare la volontà del mondo.

Ci opponiamo all'idea di un conflitto fra civiltà, ad una visione gerarchica e demonizzante di essa. Diciamo no ai fondamentalismi di ogni tipo, religioso e di mercato; alla spirale terrorismo-guerra che uccide la politica e la partecipazione e la democrazia. Diciamo no alla chiusura dell'occidente in una sorta di fortezza contro il resto del pianeta avvertito come nemico da cui difendersi.

È necessario, oggi più che mai, rilanciare le ragioni di fondo di un dialogo e di una comprensione fra diverse culture, diverse religioni. L'unico antidoto alla violenza è, e rimane, la partecipazione democratica di massa, il conflitto sociale, l'espressione piena di tutte le diversità religiose e culturali del pianeta.
Occorre espungere la guerra dalla storia. Occorre ricercare su questo obiettivo, senza paure, con la maggiore apertura possibile, interlocutori e alleati.
Occorre trovare risposte nuove alle contraddizioni lancinanti del mondo contemporaneo.
Il movimento contro la globalizzazione capitalistica è una grande risorsa. Esso pone le questioni cruciali da affrontare, rappresenta la speranza di uscire dalla logica impazzita della guerra e della distruzione, dal rischio della barbarie.

Invitiamo tutti i nostri militanti ad impegnarsi dovunque, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle sedi di partito, nelle feste di Liberazione, nei luoghi di movimento alla più ampia discussione democratica. Li invitiamo a portare avanti la mobilitazione contro il terrorismo, contro la guerra. Li invitiamo a proseguire la lotta per un altro "mondo possibile".