Partito della Rifondazione Comunista
X Congresso

Intervento di Imma Barbarossa

In un lungo intervento (di cui non condivido nulla) nella tribuna congressuale,il compagno Mantovani scrive tre concetti giusti,il primo nella raccomandazione pedagogica che il comunismo e la politica sono cose serie, il secondo che gli emendamenti di Dino Greco sono interni al documento 1, il terzo che tra i due documenti ci sono differenze profonde. Infatti le differenze sono profonde e,per quanto mi riguarda, vengono da lontano. Differenze profonde di analisi, di teoria, di pratiche. Sottolineo le differenze come sempre, per amore di chiarezza. A partire dalle celebrazioni dell'Unione Europea di qualche giorno fa,a cui secondo la mia opinione il nostro partito ha partecipato con una posizione scarsamente critica nei confronti di quella sorta di europeismo compatibile. La Gabbia della UE è la gabbia della finanza e del capitalismo neoliberista che strozza la Grecia, impone tagli al welfare, si scervella su come respingere uomini e donne migranti in modi più o meno brutali, in modi più o meno ipocriti. Governare il neoliberismo da sinistra è impossibile,ed invece è quello che tenta di fare il governo greco, adattandosi ai diktat di quella Troika che,secondo le dichiarazioni di Salonicco,non doveva più mettere piede ad Atene. Persino votando il Ceta e firmando il criminale accordo con la Turchia. Ebbene, proprio il giudizio sul governo greco è un tabù nel nostro partito. E credo sia un grave errore.
La seconda profonda differenza riguarda l’autonomia di Rifondazione comunista e la ricostruzione della Sinistra. Alla vigilia di questo congresso Paolo Ferrero in una intervista al giornale di Syriza fa una chiamata a raccolta di soggetti potenzialmente (?) antiliberisti, dagli amici di D'Alema fino a non so chi. L’unità della sinistra così concepita è l'ennesima aspirazione all’unificazione di gruppi dirigenti,anche in nome del fatto che i movimenti sono fragili e passeggeri e che c’è bisogno di unificazione dall’alto, in cui l’elemento in varie forme pattizio diventa prioritario. TINA, non c'è altro da fare e in questo modo siamo percepiti esattamente come gli altri partiti, con la civetteria di una falce e martello nel simbolo. È vero, come ha detto nella relazione Ferrero, che il sociale non si unifica da solo, anzi spesso è corrotto da un senso comune imposto da un capitalismo che opprime e cambia le vite e i corpi. Ebbene, questo movimento globale di donne che viene dall’Argentina sta sparigliando il grottesco balletto dei frammenti della sinistra italiana in cerca di autore. Il 26 novembre le strade del mondo sono state attraversate da donne che camminavano insieme e da sole. A Roma la sindaca Raggi non se n'è accorta, stava da un’altra parte su un palco con gli uomini di Grillo, i Cittadini che si agitano solo per "sostituirsi" alla Casta; e delle cittadine grilline non se ne ha notizia.
Il movimento di Non Una di Meno mette in discussione i processi di produzione e riproduzione dell'attuale capitalismo, che fa della violenza di genere il parametro per analizzare e combattere lo sfruttamento, le disuguaglianze, l’oppressione, la repressione, non in nome della parità ma in nome della soggettivazione, E prova a connettere la lotta al capitalismo e al patriarcato, uniti nella colonizzazione dei corpi e delle menti,nella colonizzazione del senso comune,nella cooptazione e omologazione delle differenze,a partire da quella di genere. Viene dall'Argentina e vuole farsi globale. È fatto di giovani e di giovanissime, con la presenza di uomini che mettono in discussione il carattere saccente, predatorio, guerriero del maschile. E’ questo il soggetto unitario e plurale, non il balletto dei tavoli che,al di là di divagazioni varie,mi pare che venga riproposto qui come progetto la cui gestione (o applicazione) viene aperta a chi ,come me e altri e altre,non lo condivide in maniera radicale,da parte di un gruppo dirigente impegnato a perpetuare se stesso. Quanto alla Conferenza dei maschi, proposta da Ferrero, confesso che mi incuriosisce: con quale percorso viene avviata? Con quali analisi? Con quali pratiche? L'analisi del patriarcato è una cosa seria, per parafrasare il compagno Mantovani.

Imma Barbarossa

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