Partito della Rifondazione Comunista
X Congresso

TESI B

Per la rottura dell’Unione Europea imperialista e dell’Euro

La lotta contro le politiche liberiste e la piena attuazione della Costituzione del '48, obiettivo facilmente comprensibile a livello di massa, sono però incompatibili con le politiche di austerità dell'UE e con l'Euro (vedi art. 81- pareggio di bilancio), divenuti la più evidente limitazione della sovranità popolare: ciò pone all'ordine del giorno il tema della rottura con i trattati e con la moneta unica. Trattati e moneta sono strettamente collegati: l'euro opera come una mano invisibile a dividere nazioni e popoli tra di loro ed al loro interno, avendo una funzione di gerarchizzazione tra paesi forti e paesi deboli, accentuando così le caratteristiche di un'area disomogenea sul piano sociale, economico, culturale e storico. L'obiettivo di uscire dall'UE e dall'Euro non è però risolutivo in sé, ma ha un senso solo se strettamente collegato ad un piano di nuovo ruolo pubblico in economia, come indicato nel programma minimo di fase, e alla ripresa di un forte movimento di massa dei ceti sociali colpiti dalla crisi che sposti su basi anticapitaliste il discorso della fuoriuscita.
Rompere con questa Europa è si rivela tanto più urgente se si tiene conto del ruolo negativo giocato dall'Unione Europea sul piano globale, essendo questa sostanzialmente interna alla vocazione espansionistica e aggressiva della Nato e sottomessa alle mire egemoniche degli USA. Ciò pone il tema cruciale di nuove relazioni internazionali, di una diversa collocazione e cooperazione internazionale, rispettose in modo rigoroso dell’art.11 della Costituzione. Vanno indagate varie possibilità come un rapporto su base confederale tra popoli e paesi europei, senza la gabbia della moneta unica, la costruzione di una unione euromediterranea, nuove relazioni con i BRICS.
Siamo consapevoli che la realizzazione di un simile programma implichi rapporti di forza che oggi sono molto lontani dalla realtà, ma questa è una proposta che parla chiaro a larghe masse di proletari e alle forze intellettuali progressiste di questo paese, indicando una strada che nessuna destra e nessun riformismo possono fare propria o soltanto immaginare.
In assenza di una chiara scelta di rottura nei confronti di questa Europa da parte dei comunisti e di un ampio arco di forze antiliberiste, l'iniziativa su questo terreno rimarrebbe in mano a forze nazionaliste, xenofobe e populiste. Non ci salveremo con generici appelli all'unità dei popoli o parlando di una generica e inconcludente “disubbidienza ai trattati”: così non saremo mai popolari, perderemo radicamento ed accentueremo la nostra autoreferenzialità.

Beatrice Bardelli
Fulvia Bilanceri
Giacomo Burresi
Raffaella Calvo
Michelangelo Dragone
Andrea Fioretti
Stefano Grondona
Daniele Maffione
Massimiliano Murgo
Marco Nebuloni
Nadia Palozza
Gianluigi Pegolo
Roberto Preve
Rita Scapinelli
Sandro Targetti
Arianna Ussi

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