Contributo Conferenza d'Organizzazione 2015

EMENDAMENTI PER LA CONFERENZA D’ORGANIZZAZIONE
Tor Marancia Roma

C.1 Emendamento sulla “casta”, eventualmente da inserire all’inizio del paragrafo riga 14 tra <<…Renzi.>> e <<Non si tratta di …>>

<<Il tema della “casta”, ovvero il tema della corruzione e dei costi della politica, è stato uno degli strumenti ideologici principali, da “Mani pulite” ad oggi, attraverso i quali le élite capitalistiche hanno attuato i loro disegni di controriforma della società italiana a livello economico, politico e istituzionale. In particolare, negli ultimi anni, il tema della “casta” è stato una vera e propria arma di “distrazione di massa”. La martellante propaganda sulla “casta” ha fortemente contribuito a nascondere agli occhi di molti lavoratori le vere cause della crisi, ovvero il modo di produzione capitalistico e i meccanismi del sistema valutario europeo, a partire dal Fiscal compact. La corruzione più grave, in termini di conseguenze sulla vita di milioni di persone, consiste nella cooptazione di chi va a ricoprire ruoli pubblici di vertice nel campo delle élites del capitale internazionale, di cui Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi sono gli esempi più lampanti ma non unici. Senza contare che gli unici effetti diretti finora ottenuti dalla “lotta alla casta” si sono concretizzati nella riduzione della rappresentanza democratica ed nell’arretramento dell’agibilità democratica. Il tutto funzionale alla gestione autoritaria dello Stato e della crisi. L’introduzione del maggioritario e del bipolarismo post tangentopoli e le “riforme” di Renzi ne sono la più eclatante delle conferme a tale ragionamento >>

C.2 Emendamento sulla storia del comunismo novecentesco, da inserire in sostituzione dell’apertura del paragrafo.

<<A questo discorso contro la casta e i partiti si somma tra gli attivisti di sinistra e dei movimenti uno scetticismo nei confronti della stessa forma partito. Tale atteggiamento affonda le sue radici in primo luogo nella delusione dovuta alla incapacità di rappresentare gli interessi delle classi subalterne da parte dei partiti della sinistra di classe, impedendo il processo di progressivo impoverimento e precarizzazione del lavoro. Questa incapacità è emersa soprattutto nella subalternità al Pd e nella partecipazione ai governi di centro-sinistra. In secondo luogo, l’atteggiamento di sfiducia verso la forma partito dipende dal sistematico discredito operato nei confronti del comunismo Novecentesco e dei partiti comunisti da parte dei centri ideologici dominanti allo scopo di negare la realizzabilità di qualunque trasformazione dei rapporti di produzione in senso socialista. Appare, quindi, necessario sviluppare una nostra analisi e definire una posizione nei confronti della nostra storia, che ci permetta di recuperare e utilizzare il grande patrimonio del passato, individuare gli errori, spiegare le sconfitte e aggiornare la proposta di società socialista in modo adeguato alla nuova fase storica.>>

C.2 Emendamento sul rapporto tra partito e movimenti in sostituzione della frase: <<Il Prc in particolare ha saputo…nel rispetto delle diverse pratiche, linguaggi e culture politiche.>>

<<Il Prc si è sempre adoperato per cogliere le soggettività dei movimenti, ponendosi di fronte ad essi su un piano di partecipazione e rispetto delle diversità, ed evitando atteggiamenti di superiorità. Difatti, il rapporto tra partito e movimenti non può essere inteso in modo meccanicistico come mera cinghia di trasmissione. Né la capacità di indirizzo politico può essere intesa come imposizione di una linea politica preconfezionata. Al contrario, la capacità di indirizzo si deve concretizzare nella capacità di ricomposizione dialettica delle varie istanze espresse dai movimenti in un processo di critica e trasformazione generale dello stato e della società. Data la natura parziale e temporanea dei singoli movimenti, sarebbe alla lunga devastante per i movimenti stessi se il partito si sottraesse al suo ruolo specifico di sintesi e di ampliamento delle prospettive delle singole lotte. Inoltre, la sottovalutazione del ruolo del partito può aprire la strada a fenomeni di leaderismo e personalismo politico. In questo modo, la presunta orizzontalità dei movimenti si traduce nel rapporto verticale tra il leader e il movimento o il partito. In Italia negli ultimi anni, da Grillo a Renzi, abbiamo avuto numerosi esempi di una concezione personalistica della politica che si sostanzia nell’identificazione del partito o del movimento con il leader. >>

D.2 Emendamento sul PCI da aggiungere alla fine del paragrafo.

<<La grande esperienza del Pci e l’importanza del suo lascito storico non deve farci dimenticare la necessità di indagare le cause del suo dissolvimento. In particolare, vanno analizzati i processi che, a partire dagli anni ’70, indebolirono la natura del Pci di partito della classe lavoratrice e di trasformazione sociale, portandolo a indebolire progressivamente la centralità del conflitto tra il lavoro salariato e il capitale a favore di concezioni più eclettiche. Il crollo del Muro di Berlino fu l’occasione per il nuovo gruppo dirigente di imprimere una brusca accelerazione ai processi in corso di trasformazione del Pci in partito del socialismo europeo nel momento in cui questo transitava definitivamente verso posizioni liberal-democratiche.>>

G. Emendamento DIFFERENZIARE I DIVERSI LIVELLI DEL PARTITO ANCHE PER “FUNZIONE”. Alla fine dopo “politico” aggiungere:
<< Sulla base di tale indirizzo è necessaria una proposta organizzativa chiara che sperimenti tale impostazione :
Il livello nazionale ha la necessità strutturarsi nei seguenti settori d’intervento: Organizzazione, Comunicazione e Formazione politica, Esteri, Lavoro, Cultura, Scuola e Università, Servizi e Beni Comuni.
Il livello regionale ha la necessità strutturarsi nei seguenti settori d’intervento: Organizzazione e Formazione politica, Assetti urbanistici, Università, servizi e beni comuni.

Le federazioni devono modulare la propria organizzazione in modo da non sovrapporsi a quella regionale, adattando e concertando con essa le priorità su cui strutturare l’attività nel territorio, in modo da far prevalere il rapporto di massa quale fondamento della propria strutturazione organizzativa. Tutto questo allo scopo di trasformare le organizzazioni in strutture orientate all’attività sociale, politica e culturale, all’insediamento nei luoghi di lavoro più significativi e all’implementazione del lavoro sindacale.

H. Emendamento sul partito e i dipartimenti. Inserire in sostituzione della frase: <<Si tratta di passare dalla logica ministeriale e burocratica…alla logica politica e “rivoluzionaria” di lavorare per progetti.>>

<<Un partito comunista deve essere sul piano organizzativo nello stesso tempo solido e agile. I Dipartimenti non vanno eliminati, bensì vanno razionalizzati e fatti funzionare in modo efficace ed efficiente con una capacità di mettere collettivamente a verifica il lavoro che essi svolgono. Per essere verificata ogni struttura deve costituirsi attorno ad un piano di lavoro collettivamente riconosciuto. I dipartimenti, in quanto strutture permanenti, rappresentano una garanzia di continuità del lavoro politico e di solidità della struttura organizzativa sulle linee di attività più importanti. Accanto ai Dipartimenti e al loro interno (anche in modo trasversale ad essi), possono essere organizzati dei gruppi di lavoro ad hoc, che ci permettano di intervenire con agilità e prontezza su tematiche o campagne limitate nel tempo o in relazione a movimenti specifici che si vengono a creare a livello nazionale o in un determinato territorio o a questioni che in generale sono trasversali ai settori d’intervento principali. Un metodo, questo, importante che permette ad una sempre più larga platea di compagni e compagne di assumere un ruolo attivo e dirigente nel Partito.>>

E. Emendamento sulla questione sindacale. Penultimo capoverso del punto H.
<<La CdO istituisce un incontro annuale nazionale sulla situazione sindacale al fine di implementare e lavorare per sintesi successive alla definizione di una linea condivisa dei comunisti sulla questione sindacale in Italia.>>

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