Il Fondo Marina Rossanda, depositato presso l’Archivio femminista Rosa Luxemburg è stato donato in due diverse fasi: una prima parte, accorpata in circa 14 buste, direttamente da Marina Rossanda nel 2005; la parte restante, composta da circa 50 buste e da materiale sciolto, è stata donata dagli eredi testamentari in data 23 ottobre 2007.
Tutto il materiale si trovava al momento dei versamenti, suddiviso in base tematica e ordinato con una segnatura provvisoria all’interno di buste numerate; il contenuto delle buste era registrato su una sorta di database.
Il fondo risulta composto da materiale abbastanza eterogeneo, comprendente documenti sia sull’attività politica e parlamentare di Rossanda, prima nelle file del Partito comunista italiano e poi in quelle del Partito della Rifondazione comunista, sia sulla sua attività medica e umanitaria in Palestina; la parte politica è composta da atti parlamentari, atti di convegni, collane complete di riviste, materiali informativi sul partito e sulle politiche femminili.
Il nucleo più corposo è invece composto da documentazione inerente l’attività di Marina Rossanda nei Territori occupati: materiale informativo delle varie ong operanti in loco, dati, analisi statistiche, bollettini dell’Istituto superiore di sanità, corrispondenza con le varie organizzazioni sanitarie, preparazione di viaggi, biglietti aerei, cartine, appelli di denuncia in seguito alle violenze civili.
Una serie importante inoltre riguarda l’attività di dell’associazione Gazzella, l’onlus per le adozioni a distanza fondata da Marina Rossanda nel 1982, e contenete: corrispondenza fra i membri dell’associazione, verbali dei direttivi, resoconti delle varie attività.
Il fondo è stato lavorato mantenendo la struttura originaria data dal soggetto produttore; la documentazione è stata ordinata, fascicolata e integrata con il materiale sciolto trovato nell’abitazione di Rossanda.
Alla fase di ordinamento è seguita quella di schedatura informatica tramite il software GEA 4.0.
Attualmente il fondo risulta composta da 45 buste contenenti 146 unità archivistiche per un totale di 3000 documenti.
Esso è suddiviso in 4 serie:
1) Politiche femminili
2) Palestina
3) Balsam ed altre riviste
4) Gazzella
Il fondo è stato vincolato dallo Stato nel 2008 ed è liberamente consultabile secondo quanto concordato con gli eredi.